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TECNICA DELLE VELATURE: terza parte.

Olio su tela cm 100 x 50

Rendendomi conto della complessità della tecnica delle velature e delle crescenti domande che mi avete posto in merito all’argomento, ho ritenuto necessario scrivere un altro post per chiarirvi definitivamente (o almeno lo spero) le idee.

 

Inizio col ribadire che, essendo il colore ad olio decisamente più gestibile rispetto all’acrilico, permette di essere usato in svariati modi e con tecniche diverse; quella delle velature è solo una delle tante, anche se come ormai sapete bene è la mia preferita.

 

Parlando di correzioni e cancellature, non dovete avere paura: ogni volta che si pensa di aver sbagliato o semplicemente si cambia idea e si vuole correggere la stesura del colore, lo si può fare tranquillamente.

 

Quando il colore è ancora fresco è facilissimo; basta passare un pezzetto di scottex o un cotton fioc (se la superficie è più piccola), sulla parte che volete correggere, togliendo il colore e sostituendolo poi con un altro più adatto alle vostre esigenze del momento.

 

Quando invece, il colore è ormai asciutto e vi siete resi conto che il risultato non è affatto soddisfacente o addirittura, avete cambiato idea e volete stravolgere la parte del dipinto che non vi piace più, basta passare una velatura di bianco coprente, in modo da riottenere una superficie ex-novo (come se aveste di fronte la tela bianca) e lavorare a strati come sempre, aspettando che le velature si asciughino.

 

Dovrete ovviamente fare in modo che la parte esterna, quindi la circonferenza del nuovo pezzo dipinto, vada a sfumarsi in maniera morbida e gradevole con il resto del colore già presente ed ormani asciutto.

 

Solo l’esperienza potrà, nel corso del tempo, darvi tale padronanza come per tutte le arti ed i mestieri che richiedono applicazione e dedizione continue.

 

Per quanto concerne, invece, un altra domanda rivoltami in merito alla migliore procedura di essiccazione per il dipinto ad olio, vorrei sfatare qualche falsa convinzione…. non è obbligatorio far asciugare il colore alla luce del sole per evitare che s’ingiallisca, anzi tutt’altro!!!

 

A prescindere dallo spazio che avete in casa, potete tenere l’opera tranquillamente sul cavalletto, l’importante è che riceva dell’aria fresca.. se invece ciò non è possibile perché magari la stagione invernale non lo consente, dovrete essere più pazienti, perché i tempi si allungheranno… ma potrete usare un piccolo stratagemma; posizionare la tela davanti al termosifone sfruttandone il calore e accelerando un po’ i tempi di asciugatura.

 

Come avevo già detto nei post precedenti, la tecnica delle velature necessita di pazienza, amore e sopratutto di adattamento alle condizioni atmosferiche dell’anno. E’ molto naturale e segue anch’essa i cicli della Madre Terra … se la percentuale di umidità presente nell’aria è molto alta, ci vorrà più tempo… se invece sarà la tramontana a fare da regina, tutto sarà più rapido.

 

Divertitevi ad osservare come si comporta il colore in base alle stagioni… non abbiate fretta, siate meditativi e calmi e vi assicuro che avrete dei risultati grandiosi!! Buon lavoro e sopratutto: BUON DIVERTIMENTO!

 

 

 

 

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