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Limited Edition

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi dei colori acrilici. Sapete bene che non sono una fan di questa tecnica, ma devo dire che anche io mi diverto ad usarli in contesti specifici e mi rendo conto che al giorno d’oggi, sono in molti a preferire questa tecnica, semplicemente perché i suoi rapidi tempi di essiccazione rispetto a quelli dell’olio, permettono una produzione quantitativamente maggiore e adattabile alla frenesia del mondo moderno.

Nei colori acrilici il pigmento è diluito nell’acqua e la velocità con la quale si asiuga a contatto con l’ossigeno è rapidissima; questo da una parte consente di vedere la propria opera terminata in tempi estremamente brevi, ma dall’altra crea un problema nel momento stesso in cui si decide di stendere il colore sul supporto sia che sia una tela grezza o preparata, sia che sia un cartoncino o un foglio a grana più o meno spessa. ( Tipo quelli usati per l’acquarello che hanno una grana compresa tra i 200 e i 300 gr.)

E’ facile intuire che più la superficie del supporto sarà porosa, più rapida sarà l’essiccazione del colore; la tela grezza e il cartoncino per acquarello saranno più assorbenti rispetto ad una tela preparata con una base di colore acrilico ( ad esempio con una mano di bianco o di un altro colore scuro, a seconda di quello che si vuole realizzare, tipo un paesaggio notturno o anche un astratto o un metafisico).

Si può anche decidere di preparare una base con uno strato di colore ad olio per far sì che una parte dell’opera resti più lucida. Non ci sono controindicazioni nella sovrapposizione di colori acrilici e colori ad olio, e se devo proprio essere sincera, vi assicuro che non ci sono problemi di sorta nemmeno mischiando entrambe le tecniche ed utilizzando contemporaneamente il colore ad olio e quello acrilico nella stessa pennellata o spatolata.

Potete decidere di trattare i colori acrilici come volete, dipende sempre dalla resa alla quale siete interessati: se li diluite con molta acqua potrete quasi arrivare a giocarci come se fossero degli acquarelli, se siete amanti del materico, potete addirittura usarli a secco senza diluirli con l’acqua e guadagnerete anche qualche minuto in più sul tempo di essiccazione.

Il problema maggiore che si pone con gli acrilici è l’atto della sfumatura fine a se stessa. Vi consiglio di munirvi di uno spruzzino di plastica contenente acqua, per continuare a rendere il colore gestibile e per avere la possibilità di sfumarlo anche dopo l’essiccazione della parte più superficiale. Questa è una modalità che viene usata con frequenza dagli astrattisti, perché usano superfici più ampie e sono meno schiavi dei contorni.

Ma se avete bisogno di attenzione per i particolari, il mio consiglio è quello del classico pennello per stendere e di un secondo per sfumare, sempre muniti di tanta acqua e di tanta velocità di azione… quest’ultima però si padroneggia con l’esperienza!

Se amate la materia come me, nessuno vi vieta di usare la spatola, con lei sarete leggermente meno schiavi del tempo e otterrete effetti particolari e di maggior impatto.

Anche con i colori acrilici siete liberi e padroni di dilettarvi nell’uso della tecnica delle velature, principi e modalità espressive sono esattamente gli stessi come sono identiche le indicazioni che troverete su i barattoli di colore per quanto concerne la tasparenza e la copertura del pigmento. Potete anche sovrapporre velature di colore acrilico a velature di colore ad olio, sono in pochi a farlo gli manca l’audacia, ma vi assicuro che per quelli che amano osare e sperimentare oltre i confini del determinatismo pittorico, vi garantisco risultati a dir poco scioccanti!!! Provare per credere!!! Aspetto i vostri commenti.

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